
Con il decreto legislativo entrato in vigore lo scorso 22 marzo, anche l’Italia si allinea all’UE in tema di acqua radioattiva e tutela della salute pubblica. Il nostro Paese recepisce infatti la direttiva Euratom del 2013, fissando a livello normativo i principi e le modalità di controllo delle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano.
Il decreto si applica alle acque trattate e non trattate destinate a uso potabile, alla cottura di cibi o ad altri utilizzi domestici, ma anche alle acque utilizzate nelle imprese alimentari. Al di fuori della disposizione rimangono invece le acque minerali naturali e le acque medicinali.
Al fine di tutelare la salute della popolazione, le Regioni e le Provincie autonome sono dunque chiamate a istituire programmi di controllo per garantire il rispetto dei requisiti di salubrità dell’acqua potabile, definendo inoltre la frequenza delle attività di campionamento e analisi delle acque imbottigliate o confezionate destinate alla vendita.